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Obituario pag.2

UNO STUDIOSO PROLIFICO E GENIALE

 

Il 23 aprile alla soglia dei di 91 anni è morto Sergio Salvi, scrittore, poeta, storico delle lingue minoritarie e studioso di rugby e football, nato a Firenze il 3 luglio 1932, città dove ha sempre vissuto.

Fondatore della rivista "Quartiere", redattore degli inserti Protocolli e L'Oggidì nella rivista Letteratura, sulla quale si fece promotore di un'idea della poesia come sistema scientifico, negli anni '60 scrisse versi simbolici (Il vento di Firenze e Le croci di Cartesio). Ha composto un romanzo sperimentale

(L'oro del Rodano).

Grande e poliedrico studioso, seguendo i suoi interessi letterari nel 1964 approda nella patria dei Trovatori: l’Occitania. Dove scopre che la Lingua d’oc non è morta nonostante il secolare divieto di usarla, e che il presunto Midi della Francia è in realtà una nazione, ancora culturalmente omogenea. Ha dunque studiato “sul campo” il problema di una “cultura (in senso antropologico) oppressa”. Dopo l’Occitania ha preso in esame, una per una, le altre culture emarginate dell’Europa occidentale e ne è nato un poderoso volume (Le Nazioni proibite, Vallecchi, 1973), che, per la sua forma paradossale, ha riscosso un certo successo ed ha provocato molto scalpore.

Si è quindi dedicato allo studio e alla difesa delle minoranze etno-culturali dell'Europa occidentale, le cosiddette nazioni senza stato (da cui appunto Le nazioni proibite) e delle minoranze linguistiche presenti nei territori della Repubblica italiana (Le lingue tagliate - Rizzoli 1975).

Ancora rivolto al problema della tutela linguistica pubblicò nel 1978 Patria e matria. Dalla Catalogna al Friuli, dal Paese Basco alla Sardegna: il principio di nazionalità nell’Europa occidentale contemporanea, (Vallecchi) a tutela alle minoranze linguistiche in Italia.

E’ stato uno deì più convinti assertori di una Koinè linguistica padana, a cui ha dedicato alcune opere (La lingua padana e i suoi dialetti, La lingua del mì).

Sicuramente anche grazie a Salvi, con la legge 15 dicembre 1999 n. 482 “Norme a tutela delle minoranze linguistiche storiche”, lo Stato finalmente provvedeva a riconoscere ed a fornire una prima ltutela alle minoranze linguistiche in Italia.

Sergio Salvi ha analizzato anche la storia dell'Unione Sovietica e il rapporto tra questa e l'Islam, attraverso alcuni saggi (La disUnione Sovietica e La mezzaluna con la stella rossa). Si è occupato poi di storia della Toscana (Nascita della Toscana L'identità toscana).

Ha inoltre prodotto alcuni saggi sull'araldica sportiva, con particolare attenzione agli stemmi e alle maglie delle squadre di calcio e di rugby (Tutti i colori del calcio, Viola & Co., Il pianeta ovale).

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Sergio Salvi

IL PIU GRANDE

           

100 anni fa, il 23 aprile 1923, nasceva a Milano  Nino Rossi, per poi morire a soli 74 anni, il 10 aprile

del ’97.  Da allora riposa a Musocco, il Cimitero Maggiore, sepolto insieme alla moglie Jolanda.

E' stato forse il più grande cantautore in lingua milanese della seconda parte del XX secolo.

Chiarezza di idee, semplicità vincente, amore sconfinato per la città del Duomo, voce roca al punto giusto.

Tra anni Sessanta e Ottanta ha davvero sbancato. Chi non ha cantato Vess milanes,  Cantà Milan,   Montagna de San Sir?

Si esibiva nelle ultime osterie sopravvissute alla modernità.

Oggi, del resto, che rimane? Ci aggrappiamo al bravissimo Walter di Gemma e rimpiangiamo anche

I Gufi, Walter ValdiGiovanni D’Anzi.

Nino Rossi

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